Merum

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Biologico, biodinamico, sostenibile, naturale, modesta guida per orientarsi nella nebbia

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[pubblicato in tedesco su “Merum”, in Italia su Vinix]

Un articolo recentemente pubblicato sul sito di “The World of Fine Wines”, ripreso sui social media, titola: “La grande truffa della viticoltura biologica” (The great organic grape scam). L’autore (che non sono riuscito a identificare dal sito) sostiene che non esiste, almeno nel vino, una superiorità del “biologico” rispetto ad altri modelli produttivi per quanto riguarda la salubrità del prodotto e l’impatto sull’ambiente. Come primo esempio (ed è l’esempio classico che si usa in questi casi) cita il caso del rame, ammesso dai disciplinari del biologico in quanto sostanza minerale (quindi non ottenuta con la chimica di sintesi) ma tossico sia per l’uomo che per l’ambiente assai più (altro esempio classico) del glyphosate, il diserbante sistemico creato dalla Monsanto oggetto di tante campagne di stampa e di una controversia non risolta a livello di Unione Europea relativamente al rinnovo della sua autorizzazione.

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